Personaggi illustri

Papa Pio XII

Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli nacque a Roma il 2 marzo 1876, terzogenito dell'avvocato della Sacra Rota Filippo e di Virginia Graziosi.
Il padre del futuro Papa era nato ad Onano dove Eugenio trascorse molti anni della sua giovinezza.
I titoli nobiliari della famiglia Pacelli erano recente conseguenza dei tempi della seconda Repubblica Romana (1848-1849) quando il papa-re Pio IX fu esiliato a Gaeta e Marcantonio Pacelli da Onano, nonno paterno di Eugenio, che aveva seguito il Papa nella cittadina laziale, fu premiato con i titoli di principe e di marchese.
Dopo le elementari frequentate in una scuola privata cattolica e la frequenza al liceo di Stato "Ennio Quirino Visconti", Eugenio Pacelli entrò nel Collegio Capranica e poi, dal 1894 al 1899, studiò teologia alla Gregoriana presso cui si dottorò nel 1901, quando già da due anni era stato ordinato sacerdote (1899). Del 1902 è la laurea in giurisprudenza.

Eugenio sentì sin da piccolo la "vocazione": pare che nei momenti liberi amasse far finta di celebrare la Messa.
Dietro raccomandazione del cardinale Vincenzo Vannutelli, Pacelli iniziò una rapida carriera nella Curia romana come segretario del cardinale Pietro Gasparri e nel 1904, dopo la specializzazione accademica in relazioni fra Stato e Chiesa, fu promosso e divenne monsignore-ciambellano del papa Pio X. Partecipò alla stesura di un nuovo codice di diritto canonico e, a partire dal 1911 divenne sottosegretario agli affari esteri.
In questa veste fu artefice del concordato stipulato tra il Regno di Serbia e la Santa Sede il 24 giugno del 1914, pochissimi giorni prima dell'inizio della Grande Guerra.
Il 13 ottobre 1917 (lo stesso giorno delle apparizioni della Vergine a Fatima) Benedetto XV lo consacrò arcivescovo con il titolo in partibus infidelium di Sardi e lo nominò nunzio apostolico in Baviera. Dopo la consacrazione, il neovescovo disse che mentre passeggiava nei Giardini Vaticani avrebbe assistito stupefatto al "miracolo del sole". Anche se non sappiamo se ciò sia avvenuto o meno, questa fu una delle cause della forte devozione di Papa Pacelli nei confronti della Madonna di Fatima. Dal 1925 Pacelli fu anche nunzio apostolico in Prussia. In tale veste egli concluse i concordati con i due Länder: in Baviera nel 1924, in Prussia nel 1929.
Sempre nel 1929, l'11 febbraio, Mussolini e il cardinal Gasparri firmarono i Patti Lateranensi, frutto della mediazione di Domenico Barone e dell'avvocato Francesco Pacelli, fratello del Pontefice, mancato un mese prima.
Fu primo nunzio per l'intera Germania con sede nella nuova nunziatura di Berlino. . Nel 1929, l'automobile su cui viaggiava fu assalita da un gruppo di nazisti che lo volevano bastonare. Uno di loro estrasse la pistola e la puntò alla testa di Pacelli; grazie all'intervento di una coraggiosa suora tedesca, Pascalina Macher, il nunzio fu lasciato libero e i nazisti se ne andarono.
Eugenio Pacelli fu nominato cardinale da Pio XI il 16 dicembre 1929; il 7 febbraio 1930 divenne segretario di Stato.
Pio XI morì il 10 febbraio 1939. In qualità di camerlengo, toccò proprio a Pacelli dirigere il conclave che ne seguì. Il 2 marzo 1939, dopo solo tre scrutini e un giorno di votazioni, la scelta ricadde sullo stesso Pacelli, che si impose il nome di Pio XII, a simboleggiare la continuità dell'operato con il precedente capo della Chiesa.
Divenuto Sommo Pontefice Eugenio pacelli non dimenticò mai Onano, certo gli impegni del suo alto ministero non permettevano soste, ma quando le circostanze lo favorivano, manifestava con gesti reali il suo amore per il paese dei suoi avi, ma ancor più della sua giovinezza. Mandò arredi sacri per la Chiesa di S.Croce, inviò la somma di trecentomila lire per il restauro della facciata della Chiesa. Si interessò personalmente affinchè fosse ricostruita la chiesa distrutta da un bombadamento e volle benedire la prima pietra..
Del 1939 fu la sua prima enciclica Summi pontificatus, nella quale attaccò genericamente qualsiasi forma di totalitarismo; nello stesso anno proclamò san Francesco d'Assisi e santa Caterina da Siena patroni d'Italia. Nel 1940 riconobbe definitivamente le apparizioni di Fatima e incontrò più volte suor Lucia e le ordinò di trascrivere i famosi "segreti di Fatima" diventando quindi il primo pontefice a conoscere il famoso "terzo segreto" che ordinò però di far restare nascosto.

Eletto in un periodo di grandi tensioni internazionali, con il regime nazista che iniziava ad occupare molti territori europei, il Papa tentò invano di scongiurare il rischio di una nuova guerra mondiale.
Durante l'occupazione nazista dell'Italia, dopo l'8 settembre offrì asilo politico presso la Santa Sede a molti esponenti politici antifascisti tra cui Alcide De Gasperi e Pietro Nenni, appellandosi all'extraterritorialità della Città del Vaticano.
Nel 1944, quando i Tedeschi proposero agli Ebrei romani lo scambio di oro in cambio della libertà, il Papa contribuì con una forte somma.
Nel 1944 poco prima della liberazione, riuscì grazie ad un incessante attività diplomatica a far proclamare Roma "città aperta".
Il 4 giugno 1944, dopo la liberazione ricevette in Vaticano i soldati alleati. La domenica successiva, i Romani si recarono in massa a Piazza San Pietro a salutare e a festeggiare il Papa, che, di fatto, era l'unica autorità rimasta nella capitale, dopo l'8 settembre.

Neutrale durante il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, dovette a guerra finita fronteggiare la nascita della guerra fredda e della divisione del mondo in due blocchi contrapposti.
L'anno successivo, con un atto clamoroso scomunicò i comunisti e in seguito alle persecuzioni dei cristiani nell'Europa dell'Est, ne scomunicò i capi di governo. Inoltre cercò di attivare contatti e di salvare i cattolici dalle deportazioni nei gulag sovietici, pur senza riuscirci.
Ma in un mondo ancora segnato dalle ferite della guerra, intuì che più che un Papa politico, la gente aveva bisogno di un "pastore angelico che porta il suo gregge sulle vie della pace". Con questi intenti, Pio XII proclamò il Giubileo del 1950, cui molti si dichiararono contrari. In tanti, sostenevano che l'Italia ancora distrutta dalla guerra non era in grado di reggere ad una manifestazione di respiro mondiale. Invece, il Giubileo con il suo messaggio di riconciliazione, speranza e pace fu un vero trionfo con oltre un milione e mezzo di pellegrini che tralaltro contribuì a far conoscere le bellezze italiane all'estero, favorendo i primi boom turistici.

Pio XII morì a Castelgandolfo alle 3.52 del 9 ottobre 1958 a seguito di un'ischemia circolatoria e di collasso polmonare. L'archiatra papale, Riccardo Galeazzi Lisi, scattò di nascosto delle fotografie al Papa agonizzante e le vendette a prezzo d'asta ai giornali, insieme al resoconto degli ultimi giorni di vita del Pontefice.
Fu uno scandalo e il collegio cardinalizio lo licenziò in tronco ma le foto avevano già fatto il giro del mondo.
La salma di Pio XII fu trasportata in Vaticano con un carro funebre del Comune di Roma. Eugenio Pacelli è sepolto nelle Grotte Vaticane vicino alla Tomba di Pietro, che egli contribuì a individuare.
Negli anni novanta è stato dichiarato venerabile da Papa Giovanni Paolo II.

Notizie tratte da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Pio_XII
"Pio XII - Eugenio Pacelli ed Onano" di Bonafede Mancini, Giacinto Pascarella e Giuseppe Onori - Ed. Comune di Onano 1998